citroen dyane – accessori elettrici

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Anni ‘80

Schemi e appunti per regolatore alternatore

 

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GENERALITA’

Prima di distruggere i documenti cartacei ho pensato di scannerizzarne alcuni per ricordo. Avevo una Citroen DYANE ai tempi, e figuriamoci se dopo pochi anni da nuova rompendosi il regolatore di carica elettromeccanico non lo avessi sostituito con uno auto-costruito e elettronico?

Di quel lavoro rimane poco, solo qualche appunto e alcuni schemi reperiti in fotocopia come favore dal concessionario di allora. Invece il regolatore è durato tanti anni, almeno quanto l’auto, una decina circa. E resistendo a prove durissime, come toccare il 3600 VDC della ferrovia ad un passaggio a livello con l’antenna a frusta surplus militare montata sul parafango anteriore. Bruciò solo la radio, per fortuna. Allora capii perché era meglio mettere l’antenna piegata ad arco verso il retro auto. (mica a togliere tutti quei troiai, disse mi pa’).

Schemi elettrici impianto di bordo

Seguono gli schemi di principio e di montaggio. Ormai queste auto sono quasi sparite dalla circolazione, son certo che in rete si trovi tutto per eventuali collezionisti, ma li accludo per chiarezza.

Il simbolo 8 è l’alternatore. Nello schema non viene indicato il collegamento di terra, che avviene tramite chassis. Lo schema sembra considerare solo i collegamenti che avvengono con fili più o meno grossi. Il collegamento comune allo chassis è sottinteso: mentalità da meccanici…

Lo schema di montaggio aiuta la comprensione.

L’elemento 12 è il regolatore elettromeccanico di carica che agisce sulla corrente di eccitazione dell’alternatore. “Sente” la tensione di batteria e in base a quella pompa più o meno corrente di eccitazione.

La nomenclatura dei pezzi aiuta ulteriormente.

Regolatore elettromeccanico ayb213

Una nota riprende le caratteristiche del regolatore originale. Riguardandola dopo tanti anni ci vedo al volo un possibile errore, fatto da me nel disegnare lo schema ovviamente.

Non mi torna il contatto che va a terra quando il relè è diseccitato: farebbe un bel corto. Ma ora è impossibile controllare. Lo schemino in basso a sinistra è sicuramente più corretto. Questi erano appunti presi sul banco in laboratorio.

Il regolatore era fatto in modo che a riposo i contatti portano corrente ala bobina di eccitazione. Come la tensione sale il solenoide distacca i contatti e la corrente di eccitazione cade, idem per la corrente di carica batteria. A regime stava in continuo on-off.

Regolatore elettronico

Al posto di una specie di relè che consumava regolarmente i contatti misi una coppia di transistor di potenza DARLINGTON TIP141 comandati da un regolatore analogico. Lo schema definitivo era in macchina e ora non lo trovo più. Rimangono gli appunti. Ricordo di avere sovradimensionato tutto per evitare guasti. Quello che segue era un primo schema di prova.

L’avvolgimento di campo vale Rint, le resistenze Rs e Rp erano a filo ed erano recuperate dal blocchetto elettromeccanico originale. Lo zener da 5,6 Volt. L’operazionale è un LM301A. Era l’OP standard ai tempi, ne comprai una sacchettata per tutti gli usi. Il condensatore di filtro era 3300 uF e il fusibile da 2,5 A ritardato, da 6X30.

Tra le note leggo : la corrente minima di carica è determinata da i valori di Rs Rp e R interna alternatore, e dalla tensione della batteria meno la caduta sui transistor, per il numero dei giri del rotore ed una costante dell’alternatore stesso.

Non ricordo che ci fossero oscillazioni.

Lo schema che segue è più preciso e corretto.

Non vedo scritta da nessuna parte la costante K trovata sperimentalmente. Peccato. Inoltre non ricordo più il tipo di tutti i componenti usati. Lo zener da 11 Volt era del tipo a vitone.

La batteria non doveva mai scendere sotto i 12 V nominali infatti avevo aggiunto uno strumento indicatore sul cruscotto.

Buon divertimento, Alessandro Frezzotti